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giovedì 17 giugno 2010

Il primo genocidio di massa commesso dall’uomo

Nell’ultimo secolo, l’idea di guerra, crimine, lotta per supremazia, è diventata uno stato d’animo sociale. Il genocidio organizzato dai nazisti nella seconda Guerra Mondiale ancora ci sconvolge, ed evitiamo i film, i libri che raccontano la tragedia umana provocata sfortunatamente dagli uomini stessi, che forse non si sono mai meritati l’appellativo di “umani”.

Come un’altra ragione di vergogna per tutti noi, gli ebrei non sono stati le prime vittime della malvagità della natura umana. Ricordiamoci solo i conquistatori spagnoli che hanno portato a sterminio le culture locali dell’America di Sud, nel nome dell’oro. Allora, quale è stato il primo genocidio, il primo sterminio di massa, commesso dall’uomo? (da quello che la storia ci racconta, certamente)

Anche se le opinioni non sono unanime, la gran parte dei paleo antropologi ritengono che tra 40.000 e 27.000 anni fa, Homo Sapiens ha perpetrato il primo genocidio, cancellando dal pianeta l’unica specie che aveva lo stesso patrimonio genetico, l’uomo di Neanderthal.

Le differenze tra l’uomo di Neanderthal e Homo Sapiens erano ben visibili. Anche se probabilmente il DNA delle due specie coincideva il 99.5 %, il 0,5% ha creato delle differenze essenziali. Prima di tutto, il cervello dell’uomo di Neanderthal era il 10% Più GRANDE del nostro. Poi, l’osso frontale aveva una doppia arcata, con un solco al centro. La mandibola era molto prominente, e il mento mancava in totalità. Un’altra caratteristica era la presenza di un chignon occipitale, una sporgenza specifica, e la presenza delle protuberanze triangolari nella cavità nasale. Dal punto di vista fisico, si considera che la massa muscolare dell’uomo di Neanderthal era almeno 30 % più grande di quella dell’Homo Sapiens.


L’uomo moderno ha guadagnato dai tempi storici la supremazia sul pianeta sterminando in massa, uccidendo i suoi stessi parenti.

Libro di riferimento: Robert J. Sawer, "La genesi della specie", Fanucci Editore, Roma, 2004 - il romanzo vincitore del premio Hugo del 2003

The first genocide committed by the humans

In the last century, the idea of war, crime, and fight for supremacy has become a social state of spirit. The genocide organized by the Nazis during the Second World War still torments us and we avoid the movies, the books that tell about the human tragedy unfortunately created always by the people that maybe never deserved the appellation of “human”.

Another reason for us to be ashamed of is the fact that the Jaws were not the first victims of the human nature’s evilness. Let’s remember the Spanish conquistadors who exterminated the local cultures from South America, in the name of the gold. So, which was the first genocide, the first masse crime the man committed? (As far as the history can remember, of course)

Although the opinion is not unanimously shared, the major number of the paleoanthropologists considers that between 40.000 and 27.000 years ago, Homo Sapiens committed the first genocide, exterminating the only species on the planet having the same genetic heritage, the Neanderthal.

The Neanderthal was having a totally different aspect confronting the Homo Sapiens. Although the DNA of the two species was coinciding 99.5%, the missing 0.5% created essential differences. First of all, the brain of the Neanderthal was 10% BIGGER than ours. Then, the frontal bone had a double arcade, ditched on center. The mandible was very prominent, and the chin was totally missing. Another characteristic was the existence of the chignon occipital, a specific prominence, and the existence of the triangular prominences from the nasal cavity. Talking about his body, it is considered that the muscular masse of the Neanderthal was at least 30% greater that the Homo Sapiens’s muscular masse.

The man gained since historical times his supremacy on the planet killing in masse, exterminating his own relatives.

Book of reference: Robert J. Sawer, "La genesi della specie", Fanucci Editore, Roma, 2004 - the winner of the Hugo Prize, 2003

Primul genocid comis de umanitate

In ultimul secol, ideea de razboi, de crima, de lupta pentru suprematie a devenit o stare de spirit sociala. Genocidul organizat de nazisti in cel de al doilea Razboi Mondial ne cutremura si evitam filmele,, cartile ce povestesc de tragedia umana creata din pacate tot de oameni, care poate nu si-au meritat niciodata apelativul de „umani”.

Un alt motiv de meditatie si rusine pentru toti, evreii nu au fost primele victime ale diabolismului naturii umane. Sa ne amintim doar de conquistatorii spanioli care au exterminat culturile locale din America de Sud, din dragoste pentru aur. Dar care a fost primul genocid, prima crima in masa, pe care omul a comis-o? (din ceea ce sunoaste istoria, desigur)

Desi parerea nu este unanima, majoritatea paleoantropologilor sustin ca acum intre 40.000 de ani si 27.000, , Homo Sapiens a comis primul genocid, exterminand de pe planeta singura specie ce avea acelasi patrimoniu genetic, omul de Neanderthal.

Omul de Neanderthal avea un aspect vizibil diferit fata de Homo Sapiens. Desi probabil ADN ul celor doua specii coincide in proportie de 99,5%, cei 0,5% au creat diferente esentiale. In primul rand, creierul omului de Neandertal era cu 10% MAI MARE decat al nostru. Apoi, osul frontal avea o dubla arcada, cu un șanț in centru. Mandibula era foarte proeminenta, iar barbia lipsea total. O alta caracteristica era prezenta unui chignon occipitale, o proeminenta a cefei, si a proeminentelor triunghiulare aflate in cavitatea nazala. Din punct de vedere fizic, se considera ca masa musculara a omului de Neanderthal era cu cel putin 30% mai mare decat la Homo Sapiens.


Omul si-a castigat din timpuri istorice suprematia pe planeta ucigand in masa, exterminandu-si propriile rude.

Carte de referinta: Robert J. Sawyer, "La genesi della specie", Fanucci Editore, Roma, 2004 - romanul ce a castigat premiul Hugo in anul 2003

giovedì 10 giugno 2010

Il gergo delle spie: breve elenco di termini

Come introduzione a questo piccolo elenco di parole di gergo, citerò il discorso di Jock Goddard, un personaggio magnifico creato da Joseph Finder nel suo romanzo, “Paranoia”: “Lo spionaggio aziendale, ragazzo mio, è americano quanto la Chevrolet e la torta di mele. Cazzo, come crede che l’America sia diventata una superpotenza economica? Nel 1811 uno yankee di nome Francis Lowell Cabot è scalpato per la Gran Bretagna e ha rubato il segreto più prezioso dell’Inghilterra: il telaio Cartright, il pilastro di tutto il maledetto settore tessile. Ha portato la dannata rivoluzione industriale in America, tramutandoci in un colosso. Tutto grazie a un’unica operazione di spionaggio aziendale.”

Fix: termine della CIA risalente al periodo della Guerra Fredda e indicante una persona da compromettere o ricattare affinché obbedisca agli ordini dell’Agenzia.

Backstopping: serie di false identità fornite a un agente segreto che dovrà superare controlli molto rigorosi.

Plumbing: termine del gergo spionistico indicante varie strutture di supporto come nascondigli, depositi di informazioni riservate e simili a disposizione di un’agenzia di intelligence clandestina.

Compromise: la scoperta di un agente, un nascondiglio o una tecnica spionistica da parte di un nemico.

Blown: smascheramento di personale, strutture (per esempio nascondigli) o altri elementi di un’attività o di un’organizzazione clandestina. Si definisce “sbocciato” anche un agente la cui identità è nota all’avversario.

Dead drop: covo, nascondiglio. Nel gergo dello spionaggio indica un luogo segreto usato come punto di incontro clandestino tra un agente e un corriere, un controllore o un altro agente all’interno di una rete o un’organizzazione spionistica.

Control: potere esercitato su un agente o su un doppio agente per impedirgli di disertare o di mettersi al servizio di un secondo governo (operazione che in gergo si chiama “tripling”).

Black bag job: espressione colloquiale indicante l’ingresso clandestino in un ufficio o in un’abitazione per ottenere illegalmente dossier o altri materiali.

Active measures: espressione di origine russa indicante le operazioni di intelligence che influiranno sulle politiche o sulle azioni di un altro paese. Possono essere segrete o manifeste e comprendere un’ampia gamma di attività, tra cui anche l’assassinio.
Spy Book: The Encyclopedia of Espionage

Fonte: Joseph Finder, “Paranoia”, ed. Rizzoli, 2004, Italia

Jargonul spionilor: scurta lista de termeni

Ca introducere a acestei scurte liste de cuvinte de jargon, voi cita discursul lui Jock Goddard, un personaj magnific creat de Joseph Finder in romanul sau, “Paranoia”: „Spionajul corporativ, baiatul meu, e american cat Chevroletul si placinta de mere. La dracu, cum crezi ca a devenit America o superputere economica? In 1811 un yankeu cu numele de Francis Lowell Cabot, a spionat impotriva Marii Britanii si a furat secretul cel mai pretios al Angliei: razboiul de tesut Cartright, stalpul de sustinere al intregului nenorocit de sector de textile. A adus blestemata revolutie industriala in America, transformandu-ne intr-un colos. Si totul multumita unei singure operatiuni de spionaj corporativ.”

Fix: termen folosit de CIA, aparut in perioada Razboiului Rece si i ndica o persoana ce trebuie compromisa si santajata pana cand se va supune ordinelor primite de la Agentie.

Backstopping: serie de identitati false furnizate unui agent secret ce va trebui sa treaca de controale foarte riguroase.

Plumbing: termen apartinang jargonului spionistic care indica diferite structuri cum ar fi ascunzatori, depozite de informatii rezervate si alte asemenea, puse la dispozitia unei agentii de intelligence clandestina.

Compromise: descoperirea unui agent, a unei ascunzatori sau a unei tehnici spionistice din partea unui inamic.

Blown: demascarea membrilor, structurilor (de exemplu ascunzatori) sau alte elemente ale unei activitati sau ale unei organizatii clandestine. Se defineste „descoperit” si un agent a carui identitate este cunoscuta adverasului.

Dead Drop: vizuina, ascunzatoare. In jargonul spionjului indica un loc secret folosit ca punct de intalnire clandestin intre un agent si un curier, un controlor sau un alt agent in interiorul unei retele sau nei organizatii spionistice.

Control: putere exercitata asupra unui agent sau asupra unul dublu agent pentru a-i interzice sa dezerteze sau sau treaca in serviciul unui alt guvern (operatiune ce in jargon se numeste trpling).
Black bag job: expresie colocvia ce indica intrarea clandestina intr-un birou sau intr-o locuinta pentru a obtine ilegal dosare sau alte materiale.

Active measures: expresie de origine rusa ce indica operatii de inteligence ce au influenta asupra politicii sau asupra actiunilor altor tari. Pot sa fie secrete sau manifeste si cuprind o gama foarte larga de activitati, printre care si crima.
Spy Book: The Encyclopedia of Espionage

Sursa: Joseph Finder, “Paranoia”, ed. Rizzoli, 2004, Italia
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