Translate

lunedì 8 ottobre 2012

Il vangelo di Tomaso

Il Vangelo di Tomaso, scoperto nel 1945, ha fascinato l’intero mondo. A differenza dei vangeli canonici ma anche di quelli apocrifi, il libro non narra la vita di Gesù, ma è una raccolta di “detti”, in greco sg. Logion – pl. Logia, a Lui attribuiti.


Dell’esistenza di questo vangelo si sapeva prima della sua scoperta effettiva, perché è stata nominata in tanti altri libri antichi. Hipolito, in “Refutatio” (scritto tra 223 – 235 d.C.) attribuiva quest’opera a una setta, e utilizzava uno dei logion per combattere gli insegnamenti di questa. Nella prima omelia su Luca, Origeno considera il vangelo eterodosso. Nel 323, Eusebio di Cesarea la menziona come una delle opere citate dagli eretici sotto il nome di un apostolo. Da questo momento in poi, la Chiesa la considererà un’opera eretica.

L’origine dei testi resta sconosciuto. Sembra sicuro che nuovi logion sono stati aggiunti durante gli anni, tra la seconda metà del primo secolo e la fine del terzo. I manoscritti trovati sono in greco e copto, e il testo copto è stato trascritto tra gli anni 350 – 400 d.C. Dunque il testo è comunque anteriore all’anno 350.

Nel prologo del libro c’è la specificazione: “Queste sono le parole quelle nascoste che le a dette Gesù il Vivo e poi scritte da Didimo Giuda Tomaso”. Didimo e Giuda in fatto sono sinonimi, tutte e due significando “gemello” in greco e aramaico. L’uso dei due nomi insieme è specifico per la Siria, dove Santo Tomaso godeva di una grande popolarità. Dunque possiamo facilmente partire dalla premessa che il testo originale era stato scritto in siriaco.

Uno dei principali problemi che questo vangelo ci pone è l’affiliazione a una certa religione. Può essere considerato cristiano? Può essere considerato un testo gnostico o giudeo – cristiano? È eretico? Il dogma cristiano è nato come regole, morali, solo dopo il Consiglio di Calcedonio, svolto nel 451, dunque tutte le opere scritte prima di questa data non avevano una Chiesa coerente. Di conseguenza, gli elementi s’intrecciano, e cosi possiamo identificare diversi elementi di diverse religioni. Il messaggio è comunicato in una maniera criptata, apparentemente è indirizzato solo agli iniziati. La Bibbia, però, è concentrata su un senso “popolare”degli insegnamenti di Gesù, cioè sulle parabole. Ma anche nella Bibbia, ci sono dei riferimenti a un insegnamento destinato solo agli apostoli di Gesù, e gli ortodossi, durante la Messa, mantengono anche oggi il detto: “Voi, quei chiamati, uscite!”, che è indirizzato ai catecumeni, quelli non battezzati. Dunque da quel momento in poi la Messa è soltanto per quelli battezzati, cioè iniziati.

La conclusione: certe parti del libro possono essere facilmente catalogate come gnostiche o giudeo – cristiane, o cristiane, o altro, però il libro, nel suo insieme, non può essere considerato in sintonia con una certa religione. Uno dei motivi è anche il fatto che Il Vangelo di Tomaso non è frutto del lavoro di uno scrittore inspirato, ma una raccolta di diciture ereditate certamente per via orale, durante un certo numero di secoli. In quel che riguarda l’ereticità del libro, in quel momento il dogma cristiano non era ancora definito. Dunque un suo carattere deviante può essere scoperto solo se guardiamo dal punto di vista della religione oggi, senza tener conto dell’ambiente storico in cui è stato scritto.



Biografia: "Evanghelia după Toma", ed Polirom, 2003, Romania

Nessun commento:

Posta un commento

google-site-verification: google0daff7fd0b560645.html