Iniziando con l’anno 1990, i rumeni celebrano l’1 dicembre come il giorno del paese. Per la prima volta, il primo dicembre è stata dichiarata la festa pubblica nazionale il giorno 31 luglio 1990, per ritrovarsi poi nel 2003, con lo stesso statuto nella Costituzione, articolo 12, al. 2.
La storia del giorno del 1° dicembre
Nel tempo della prima guerra mondiale, per due anni, Romania mantiene la sua neutralità. Poi nel 1916, il re Ferdinando decide di entrare nella guerra dalla parte degli Alleati. Il 27 agosto 1916, tre armate rumene hanno attaccato, attraversando i Carpazi Meridionali, dopo sono entrati in Transilvania.
Il primo dicembre 1918 Romania celebrava l’esistenza della Romania Grande. In ordine cronologico, il 27 marzo 1918, Basarabia (La Repubblica Moldavia) ha proclamato l’unione con la Romania, dopo aver votato. Il 14 ottobre, i rappresentanti della popolazione da Bucovina hanno votato per l’unione con il Paese, e l’unione è stata realizzata il 15 novembre.
Il primo dicembre 1918, la Riunione Nazionale di Alba Iulia, costituita da 1228 delegati e sostenuta da più di 100.000 persone venute per questo evento da tutte le parti dell’Ardeal e Bucovina, ha adottato una Risoluzione che attesta l’unione di tutti i rumeni che si trovavano in Transilvania e Banato (situato tra le rive Mures, Tisa e Danubio) con Romania.
La legge dell’Unione è stata ratificata dal Decreto – Legge No. 3631, dall’11 dicembre 1918, promulgato dal Re Ferdinando I e votato in unanimità dalla Riunione dei Deputati, nell’incontro del 29 dicembre 1919.
La Risoluzione dell’Unione è stata letta da Vasile Goldis, ad Alba Iulia, il 1 dicembre 1918: “La Riunione Nazionale di tutti i rumeni trovati in Transilvania, Banato e Il Paese degli Ungari, riuniti mediante i loro rappresentanti scelti ad Alba Iulia, il giorno 18 novembre \ 1 dicembre 1918, decreta l’unione di questi rumeni e di tutte le terre da loro abitate con Romania. La riunione proclama in modo speciale il diritto inalienabile della nazione rumena sopra l’intero territorio del Banato, compreso tra le rive Mures, Tisa e Danubio.”.
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